Valpolicella – Visita a Cantine

Valpolicella – Visita a Cantine

A distanza di un anno giusto, siamo tornati a far visita alla nostra amata Valpolicella madre di grandissimi vini che ci regalano tante emozioni.

Oggi in particolare andremo ad assaggiare e comparare vari vini del territorio, primo su tutti, il re indiscusso…

Sua Maestà Amarone…

Eh già…

Come dico sempre:

“E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo…”

VALPOLICELLA

Bene, la giornata parte un po’ in ritardo (e stranamente non sono io il colpevole), dato che la notte ha ghiacciato e le strade sono letteralmente una pista di pattinaggio.

Il panorama con la giornata limpidissima e la neve scesa fino quasi a i piedi delle montagne è di quelli mozzafiato, e mozzafiato lo è anche la temperatura, che purtroppo si manterrà rigida per tutto il giorno, rendendo un po’ più difficoltosa l’operazione di riscaldare i vini per portarli a temperatura ottimale per degustarli.

Bando alle ciance, abbiamo fretta di arrivare.

Ci affrettiamo tra il caotico centro di Verona, e ci parcheggiamo ai piedi di Quintarelli, che questa volta non andremo a visitare. La tappa panino più birretta è d’obbligo per fare un po’ di fondo in questa giornata impegnativa…

La prima cantina l’abbiamo trovata con il metodo “Ad cazzum”, del tipo aperto Google, cercato “cantina nelle vicinanze” e visto che era quasi di strada verso una delle nostre mete abbiamo deciso per fare un passaggio.

CA’ DEI MONT

La strada per arrivare non è di certo delle più facili, è una strada dissestata al punto da far pensare che sia praticabile solamente con un trattore ( se avete una macchina sportiva o ribassata non fate gli eroi, finirete col rovinarvi la giornata)

La cantina di per se è molto rustica ed ha una piccolissima saletta, che abbiamo solo visto, che credo sia adibita a degustazioni.

Il titolare ed il cantiniere, sono state delle persone molto cortesi e disponibili, e ci hanno dato la possibilità di assaggiare quasi tutti i loro vini, meno le riserve…

Producono circa 100 mila bottiglie l’anno, quindi non si tratta proprio di una cantinetta, producono anche vino per terzi ed imbottigliano appunto anche il Custoza, che è al di fuori dei vitigni della Valpollicella, che ricordo essere in prevalenza Corvina e Corvinone, con poi tutte le altre uve, Molinare, Rondinella e le meno note Oseleta e Croatina, senza poi dimenticare gli internazionali che anche in questo territorio danno vini eccellenti.

Piccola nota, in questa cantina producono anche la grappa (che non abbiamo assaggiato, in quanto partir di mattina con la grappa mi sembrava deleterio per il resto della giornata) l’impianto di produzione è spostato in una sede distaccata in pianura per problemi tecnici, ovvero la necessità di raffreddamento dell’impianto stesso che necessita di molta acqua. Acqua che sarebbe reperibile solo scavando un pozzo di 300m di profondità, con delle pompe alquanto potenti che permettano l’afflusso di acqua su in cima. Le pompe sarebbero elettriche e di questi tempi sappiamo tutti le bollette che stanno arrivando…

Cosa interessante, hanno un tetto di ampia superficie ricoperto di pannelli solari, questo fa ben pensare per quanto riguardi l’attenzione agli sprechi ed all’economia circolare.

I VINI:

Con la degustazione siamo partiti con il loro Valpolicella d’annata il più fresco che avevano, appena imbottigliato. E’ un vino buono, fresco e senza particolare struttura o complessità. Il classico “sembra di bere un succo di frutta”

Siamo poi passati all’upgrade, il Valpolicella classico, buono fresco e molto più coinvolgente. Di certo come accennato la temperatura non ci è stata d’aiuto perché i vini erano molto freddi, credo intorno i 5/6 gradi.

Il passo successivo poi è stato il Ripasso, che differenzia dal classico proprio perché ripassato sulle bucce dell’Amarone, cosa si intende? In poche parole il vino ottenuto dalla prima fermentazione viene fatto rifermentare mettendolo a contatto con le bucce dell’Amarone/Recioto. Si ottiene così un vino con una struttura maggiore, data dalla maggiore estrazione di sostanze, tra cui i fenoli, ed una maggiore alcolicità data dalla seconda fermentazione che trasforma ulteriormente parte degli zuccheri in alcool appunto.

In bocca risulta molto più caldo e rotondo, un ottimo prodotto.

Dovevamo assaggiare anche il Superiore, che a differenza del Classico, prevede da disciplinare l’obbligatorietà di almeno un anno di invecchiamento. Sarebbe stato curioso assaggiarlo ma purtroppo il tempo da dedicare era poco e abbiamo sfiato sull’Amarone.

Amarone che appunto è il re indiscusso in questa prima tranche di vini.

La gradazione alcolica passa a 15,5/16° a differenza che si parli del classico o del loro riserva.

E’ un vino che emoziona, ricco e complesso, dalla notevole aromaticità e complessità.

Il rapporto poi qualità/prezzo su tutta la linea è davvero ottimo ed inaspettato.

L’ultimo assaggio ha riguardato il loro Recioto, che ho trovato davvero notevole, con un finale secco che lascia salivare la bocca e richiama volentieri un altro calice.

Davvero bravi, è stata una piacevole scoperta e consiglio assolutamente un passaggio in questa cantina, specialmente per i prezzi davvero abbordabili ed alla portata di tutti.

COLLE CERE’

La prossima cantina è molto vicino a quella appena vista, e già la conosciamo…

Andiamo a trovare Cesare ed Alice Righetti presso la loro azienda, Colle Cerè.

Piccola realtà, date le 15mila bottiglie l’anno, ma grandissimi vini… E pluripremiati anche a dispetto di molti altri blasonati.

Si parte con il loro Valpolicella Classico, già un vino ottimo, poco impegnativo ma che appaga comunque il palato. Piccolo spoiler… L’annata 2021 è stata strepitosa!!!

In progressione si sale… E passiamo al ripasso, la Tònega, e ci facciamo anche spiegare il perché di questo nome…

Le motivazioni sono duplici, la prima è che prende il nome dal tipo di terra in cui vi si trovano i vigneti.

La seconda è più spirituale e prende il nome da Tònega che in dialetto sta ad indicare la tunica dei preti, probabilmente proprio per il colore scuro delle terre, o forse perché nel celebrale la messa i preti avevano la fortuna di bere questo nettare divino.

Spaziale poi la gentilezza di Cesare, alla quale ho chiesto la possibilità di assaggiare il vino delle botti… Per quello che vi assicuro che il 2021 sarà strepitoso a dir poco…

Altra nozione interessante…

Cesare: “Abbiamo un ladro in casa…” è quanto ci ha lasciati davvero stupiti…

No… Non pensate male, il ladro in questione sono le botti… Che per l’amarone sono botti da 2000litri… Le quali bevono circa i litro di vino ogni 15 giorni, il quale va poi riempito e riportato a livello… Impressionante questa cosa, ma d’altronde come dar torto anche il legno dato che questo amarone è a dir poco spettacolare. Questa bottiglia poi entra nella mia personale top 3 della giornata, ma non vi svelo in che posizione.

Il prezzo? Il prezzo è di quelli che non ti aspetti proprio, alla portata di tutti, con l’asticella spostata di molto verso la qualità che verso il prezzo.

Un consiglio? Affrettatevi a prendere qualche bottiglia!!!

Abbiamo terminato la degustazione con un Recioto a dir poco strepitoso… Altro piccolo spoiler… Cesare produce una chicca… Il Salame Pancettato… ( o era pancetta salamata? 😀 ) una prelibatezza che ben si sposa anche con i loro vini.

Un plus, che è stato assolutamente apprezzato…

PAUSA PRANZO

Dopo due cantine e svariati assaggi, con ben poco nello stomaco, è ora di ricaricare le batterie e riempire le pance…

Ormai è un habitué, quando siamo in questa zona ci facciamo deliziare il palato dal ristorante “La Porchetta” ottimi i piatti che sempre vi si trovano… Ovvio vi consiglio di assaggiare la porchetta… Piatto che preparano casalingo e che da il nome al locale…

Scrivo di questa pausa pranzo al volo, solo per raccontarvi che per rimanere in tema abbiamo preso un Valpolicella Superiore, gentilmente consigliato da Serena, gentilissima cameriera del locale.

Wuuuu… Bomba a mano ragazzi… Valpolicella Superiore dell’azienda Bussola Tommaso.

Tanto buono che… Esco e li chiamo se è possibile fare una toccata e fuga…

E così è stato, saliamo in furgone e procediamo verso la cantina che fortunatamente dista a circa 300m dal ristorante.

BUSSOLA TOMMASO

Già al telefono ci avevano avvisato dell’impossibilità di seguirci in quanto a breve attendevano un cliente, però dopo aver insistito, ci hanno fatto fare una breve ma molto apprezzata degustazione dei loro prodotti.

Avremmo preso le bottiglie anche a scatola chiusa, per assaggiarle con calma a casa, ma dopo una così buona impressione del loro vino al ristorante, ci sarebbe davvero dispiaciuto andarcene via con le mani in mano…

Per non perdere tempo saltiamo il Classico ed il Superiore e partiamo già con il Ripasso…

15,5 i gradi alcolici… Si parte a ruota alta come diciamo… E che dire, è meraviglioso, un po’ freddo come per tutti i vini in giornata, ma appena lo si mette in bocca ha modo di aprirsi e mostrare tutta la sua complessità aromatica.

Spariamo un termine molto tecnico che solitamente crea divisione anche in chi del settore.

GOUDRON, termine francese per indicare sentori di asfalto e catrame nei profumi terziari.

Ecco lo si percepisce già da questo ripasso, ma ancor di più dall’Amarone con viti dai 15 ai 40 anni di età e Amarone Riserva con viti fino a 60anni di età ed i 4 anni di legno obbligatori da disciplinare, che sono susseguiti subito dopo.

Se mi dicessero che c’è del catrame nel bicchiere, probabilmente non ne sarei così felice… Ma questo tipo di sentore è caratteristico proprio in certe zone di Negrar, cuore della Valpolicella.

I due amaroni poi sono state delle vere bombe a mano, uno più buono dell’altro, il vino viene separato e fatto maturare una parte in botti grandi ed una parte in Barrique e Tonneaux per poi essere riassemblato in acciaio.

Parlavamo della mia Top 3 giusto? Ecco anche uno di questi due amaroni, vi ci rientra.

Il prezzo non è proprio a buon mercato, specie considerando le 70 mila bottiglie che producono, però lo sforzo economico viene ripagato di certo dall’eccellenza del vino.

Tutto troppo veloce, è già tempo di ripartire, ma qui lascio il segnalibro, per tornarci la prossima volta ed approfondire il tutto con molta più calma.

DAVID STERZA

Il giro di oggi era partito proprio dal fatto di passare in questa cantina consigliataci da un rappresentante.

La cantina, situata nella Valle di Fiumane, è abbastanza recente dato che la produzione atta alla vendita è cominciata nel 1998. Le bottiglie prodotte sono circa 30 mila e la superficie vitata conta circa 4,5ettari.

Anche qui la linea dei prodotti è ben assortita, e va dal Valpolicella classico, ripasso, Amarone, Recioto e due bottiglie molto interessanti che mi hanno colpito particolarmente…

Il Corvina Veronese IGT, come si può già intendere, trattasi di un vino a base di Corvina in purezza.

E’ un vino morbido, rotondo e molto piacevole da assaggiare. Senza ombra di dubbio la Corvina è proprio l’uva regina di questo territorio e la fa da padrona.

Il Pagoda… abbandoniamo i vitigni autoctoni e ci diamo invece agli internazionali, Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot, parliamo quindi di un classico taglio bordolese..

Vino molto buono e particolare, ha un ottima struttura ed una bella acidità. Si sente molto il legno, ma senza risultare invasivo, nonostante l’uso di barrique di legno americano (di cui non sono amante). Il metodo di realizzazione replica quello dell’Amarone, quindi con appassimento. Data la poca produzione di questo vino, può essere difficile reperirlo.

Davvero una piacevole scoperta, David poi è una persona affabile e molto disponibile, parlando trasmette tutta la passione per questo lavoro, ed è proprio questo a dar ancora più valore ai suoi vini.

I prezzi sono onesti ed alla portata di tutti, assolutamente consigliato un passaggio in cantina.

Ormai s’è fatto tardi… Ma… C’è ancora una cantina alla quale voglio far visita…

NICOLIS

Entriamo a San Pietro in Cariano nel cuore della Valpolicella Classica, e memore di questa azienda letta in qualche bottiglia parecchi anni fa, decidiamo di far un passaggio.

La Tenuta è stupenda, merita un passaggio anche solo per vederla…

La sala degustazioni poi… E’ enorme e davvero ben progettata.

Ma noi non ci vogliamo assolutamente fermare agli aspetti architettonici…

Pertanto ci addentriamo a questa ahimè purtroppo ultima degustazione.

A guidarci in questo percorso intriso di storia ed aspetti tecnici troviamo Elisa, che oltre ad esser notata di enorme pazienza per sopportarci, a maggior ragione visto che stava finendo la sua giornata lavorativa, si è dimostrata davvero molto preparata, ed appassionata nonostante la giovane età. Un plauso, difficile trovare gente tanto preparata…

Valpolicella classico già di ottima fattura, dai profumi di frutta rossa e spiccata acidità, la ciliegia e la marasca la fanno da padrone, e si rivela un vino di facile beva ed appagante.

Seccàl, passiamo al Ripasso del loro Valpolicella, qui i profumi diventano più evoluti, grazie al ripasso sulle vinacce dell’Amarone con macerazione per 8 giorni e soprattutto grazie ai 16 mesi passati a maturare in botti di rovere di Slavonia, che cedono un tannino molto elegante e mai ruvido in bocca.

Testal, questo è un loro IGT, a base di Corvina per il 90%, anche qui il legno lo fa da padrone, dato che viene lasciato affinare in Tounneaux per 16 mesi. Molto equilibrato, ampio e caloroso in bocca, un vino ottimo a tutto pasto

Amarone Classico, per questo Amarone è previsto un affinamento come da disciplinare delle uve per 90giorni, utilizzano cassette di plastica che oltre ad essere antisettiche permettono una giusta permeabilità e distribuzione uniforme dell’aria. Il vino riposa e matura poi in botte per 30 mesi, botti sempre di rovere di Slavonia.  Equilibrato, delicato e molto fine, di certo un ottimo Amarone, ma ciò che mi ha davvero rapito è stato…

Amarone Riserva “Ambrosan”, ed anche questo è finito nella mia personale Top 3, a maggior ragione visto che siamo a fine giornata, e l’olfatto ed il gusto ormai sono stanchi ed assuefatti.

Questo vino è da Wow… Wow in continuo…

16° sono i gradi alcolici, per questo vino che viene fatto maturare una parte in botti grandi di rovere di Slavonia, ed una parte in barrique.

GOUDRON… Vi dice niente? Tabacco, una parte molto balsamica, cioccolato fondente, cuoio… In bocca è lungo, persistente, con un finale che richiama un altro calice. Molto complesso, da meditazione quasi.

Un piacere continuo ad ogni sorso.

Terminiamo con il loro Recioto, molto fruttato e brioso, in bocca sembra dolce ma termina con un finale secco. Molto piacevole.

La visita a questa realtà è decisamente consigliata!

DA NON PERDERE

Bene ragazzi, questo è un po’ il resoconto di questa giornata in Valpolicella, molto piacevole ed interessante sia dal punto di vista didattico che degustativo.

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